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Il Balletto di Bronzo nel 2007 è atteso di nuovo in Messico

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 Intervista a Gianni Leone

Cile, Aprile 2003

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YSland sta dalla parte della vera streofonia

 

Guida all'ascolto

Sirio 2222

1970

La guida all'ascolto è tratta da "Musikbox  - rivista di cultura musicale e guida ragionata al collezionismo" n.8 luglio/agosto 2002.

 

1970 SIRIO 2222

Lato A: Un posto/Eh Eh Ah Ah/Neve calda/Ma ti aspetterò/Meditazione/Girotondo;
Lato B: Incantesimo/Ti risveglierai accanto a me/Missione Sirio 2222.

Lino Ajello: chitarra; Giancarlo Stinga: batteria; Marco Cecioni: voce e chitarra; Michele Cupaiolo: basso.

Il debut-album del Balletto di Bronzo è una vera opera di culto anche se avvolta, per un lungo periodo, dal mistero della line-up che appare tra questi solchi. La formazione non è infatti riportata tra i crediti e gli autori dei brani sono fittizi. La sola presenza di Lino Ajello alla chitarra e del drummer Giancarlo Gianchi Stinga era sicura. I nomi di Michele Mike Cupaiolo (basso) e Marco Cecioni (chitarra/voce) sono divenuti certezza solo negli ultimi anni attraverso varie testimonianze, tra cui quella dello stesso Gianni Leone. Un altro fattore importante è la qualità del materiale, forse il primo esperimento in assoluto di rock duro in Italia. Un sound legato alla grande scuola inglese dei Led Zeppelin, Cream, Black Sabbath (loro epigoni, esordiscono nello stesso periodo) dove predomina il riff chitarristico e l'impatto della sezione ritmica. Il Balletto di Bronzo mantiene comunque spunti melodici tipicamente italiani, basta ascoltare la travolgente Un posto, dove i fraseggi chitarristici e i cori risultano efficaci, Eh Eh Ah Ah si apre con l'acustica ben in vista che lascia spazio a una veloce improvvisazione blues. Di nuovo riprende il giro iniziale, guidato dal basso saturo di Cupaiolo. Qualcuno ha intravisto nelle note una citazione di Spirit In The Sky, celebre classico anni Sessanta. La successiva Neve Calda è già nota per essere uscita su 45 giri l'anno precedente. Il ritmo irruente ricorda molto quello della seminale Communication Breakdown del Led Zeppelin, puro heavy metali ante-literam. Di Neve calda esistono due versioni incluse nella raccolta di inediti Il re del castello, una strumentale e l'altra in spagnolo, incise per un probabile lancio sul mercato latino. Ancora sanguigne emozioni in Ma ti aspetterò dove Giancarlo Stinga si revela drummer di indiscutibile efficacia grazie a stacchi improvvisi. Dopo tutto questo ribollire elettrico, ecco inaspettata la gemma Meditazione. La delicata orchestrazione degli archi (ad opera di Giorgio Simonelli) ha un illustre predecessore, l'indimenticata Eleanor Rigby dei Beatles. A un orecchio esperto non possono sfuggire assonanze con le future partiture di Luis Enriquez Bacalov scritte negli anni successivi per New Trolls, Osanna e Rovescio della Medaglia. Onore al merito al gruppo napoletano per l'importanta intuizione neo-classica. L'accattivante Girotondo precede la focose citazioni «zeppeliniane» di Incantesimo, sulfureo rock-blues sulle orme della leggendaria Dazed And Confused - un brano che oggi sarebbe catalogato come «stoner» genere che recupera le plumbee atmosfere dei 70's -con il basso di Mike Cupailo in evidenza inisieme alle bordate chitarristiche dell'abile Lino Ajello. Ti risveglierai accanto a me accompagnava le scene finali di Cinque bambole per la luna d'agosto, thriller-pop, con la giovane Edwige Fenech tra i protagonisti, uscito alla fine del 1969. Missione Sirio 2222 è la composizione più lunga dell'album, superando la media dei tre minuti delle precedenti canzoni. L'esile trama fantascientifica (un'astronave abbandonata nello spazio) ha il sapore dei b-movie del periodo, sul genere de Il pianeta degli uomini spenti di Antonio Margheriti, con cieli di cartapesta e modellini mossi da un filo. Il coro centrale, ripreso vagamente in Ys, mostra arie angosciose ma il vigoroso intermezzo strumentale riporta sonorità incendiarie. Opera di seminale importanza, Sirio 2222 resta purtroppo l'unica testimonianza ufficiale su ellepì della prima formazione del Balletto di Bronzo, insieme a una manciata di brani sparsi. 

 

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