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Intervista
a Gianni Leone
Cile, Aprile 2003
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YSland sta dalla parte della vera
streofonia
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Racconti: Gianni Leone e il Korg CX-3
La storia comincia nella seconda metà del 1984. Ero a
Stoccolma per la prima volta. I miei ex compagni del Balletto di Bronzo Lino
Ajello e Marco Cecioni erano proprietari dello studio di registrazione Humlan,
nel centro della città. C’era un gran fermento in quello studio. Spesso
registravo brani miei, oppure suonavo le tastiere e cantavo in varie produzioni.
Mi capitò perfino di suonare in due album di un gruppo iraniano che realizzava
in Svezia dischi destinati al mercato del loro Paese d’origine, un’esperienza
davvero insolita! Talvolta ci divertivamo a fare versioni “sexy” o grottesche di
brani dei generi più impensati, compresi quelli del Balletto. Naturalmente erano
a mia disposizione tutti i sintetizzatori all’epoca più in voga. Un giorno di
fine dicembre accettai la proposta di due amici chitarristi, l’uno svedese
l’altro polacco, di unirmi a loro per fare quattro serate consecutive in un pub
di una città nel Sud della Svezia, Skovde (ci sarebbe la dieresi sulla “o”, ma
alla tastiera del mio computer manca quel tasto). In men che non si dica
mettemmo su un repertorio tutto basato su brani dei Beatles, dei Rolling Stones
e di altri gruppi storici degli Anni ’60-’70. Io decisi di portare con me
l’organo Korg CX-3, emulatore dell’Hammond, che per l’occasione, data la sua
maneggevolezza e la buona resa sonora, fu perfetto. Tornato a Stoccolma, a casa
di Ajello, appoggiai la tastiera al muro della mia stanza e l’abbandonai lì.
Passò tutto l’inverno, uno dei più gelidi da anni, con frequenti picchi di -20
gradi. Tra la fine di aprile e l’inizio di maggio del 1985, mentre i ghiacci
cominciavano finalmente a sciogliersi, lo studio Humlan fu completamente
smantellato poiché l’intero edificio doveva essere abbattuto per costruire un
grande centro commerciale. Feci in tempo a registrare delle cose mie (i brani
tuttora inediti “Discoclub”, “Un’eccitazione nuova” ed altri) lavorando di
notte, da solo, letteralmente fino all’ultimo momento possibile prima che
arrivassero le ruspe. Intanto il CX-3 era ancora lì, a casa, appoggiato a quel
muro. Dimenticato e snobbato.
Quando, dopo qualche tempo, partii per l’Italia, non pensai
nemmeno di portare con me l’organo: al solito, avevo già abbastanza problemi coi
bagagli ordinari in eccesso (vestiti, oggetti di uso personale, regali),
figuriamoci!... Guardandomi alle spalle e rievocando il clima di quel periodo,
oggi posso capire il perché del mio disinteresse per quello strumento. Erano
anni in cui noi tastieristi eravamo continuamente bombardati da novità
tecnologiche di ogni genere, apparivano sul mercato sintetizzatori sempre più
sofisticati e completi capaci di generare suoni incredibili, per cui si arrivò
all’aberrazione di considerare l’Hammond, nonostante il suo suono insostituibile
e inarrivabile, come qualcosa di “vecchio”, superato, legato al passato.
Figuriamoci, poi, addirittura una sua copia, con tutti i limiti del caso. Di lì
a pochi anni, però, qualcosa di strano e imprevedibile accadde. Si ricominciò a
parlare sempre più insistentemente di Rock, di strumenti analogici, di sonorità
“vintage”, di Hammond. Questa parolina magica scivolò perfino nelle boccacce
plebee e indegne di canzonettari che fino al giorno prima avevano cantato
motivetti balneari o stornelli da osteria o festa di piazza che improvvisamente,
sull’onda della riscoperta di un certo gusto Rock che avvenne a cavallo tra gli
Anni ’80 e ’90, osarono riproporsi e riciclarsi in chiave più …“accattivante”
(almeno secondo le loro intenzioni). Povero Hammond, ridotto a fenomeno da
baraccone da presentare in pompa magna dai peggiori elementi nelle più squallide
trasmissioni televisive del sabato sera e adoperato nelle produzioni
discografiche di cantautorini, cantautoroni e cantautoracci commerciali nel
senso più deteriore del termine!.. Io l’organo Hammond (modello L-222) l’avevo
fin dal 1970, vi avevo composto i brani di YS -peraltro le prime composizioni
della mia vita-, con il Balletto di Bronzo lo avevo portato in ogni angolo
d’Italia, dalla Val d’Aosta all’estremo Sud, ma fin dalla metà degli Anni ’70,
dopo lo scioglimento del gruppo, giaceva giù in garage, coperto da un telo di
plastica. Stessa sorte per il mastodontico Leslie. Mi venne una voglia
irrefrenabile di riportarlo a nuova vita. Una volta trasportato fin su in
mansarda con l’aiuto di tre persone forzute, cominciai ad esaminarlo
attentamente. Non era molto rovinato a dire il vero. Era il 22 febbraio del
1995. Una volta aperto, usci di tutto: piume (di quelle che lanciavo a piene
mani sul pubblico durante i concerti nei primi Anni ‘70), coriandoli, ragnatele
autenticamente “vintage”, persino un topolino mummificato (il Balletto aveva
vissuto per circa un anno e mezzo in un casale in campagna appena fuori Rimini).
Lo smontai in ogni sua parte e cominciai a restaurarlo: la parte in legno la
stuccai, la ricolorai col mordente e la riverniciai; recuperai da Marco
Montaruli, sommo esperto, collezionista e rivenditore di organi Hammond, dei
pezzi di ricambio che erano già introvabili nel ’75; sostituii le parti
danneggiate e alcuni tasti spezzati (all’epoca del Balletto portavo circa otto
anelli per mano e ad ogni concerto i tasti erano messi a dura prova, ma anche le
mie dita: ricordo che una volta all’Altro Mondo di Rimini la tastiera era tutta
insanguinata...). Per la parte elettronica feci venire a casa un’ ”autorità” in
materia: Cesare Bernardini, l’ultimo e unico esperto di strumenti musicali sia
moderni che d’epoca, infatti anche dall’estero giungono al suo laboratorio di
via Val di Non 94 -fortunatamente proprio a 200 metri in linea d’aria da casa
mia- sintetizzatori e apparecchiature di ogni tipo da riparare. I lavori
durarono mesi. Infine, il capolavoro!
Ma torniamo al Korg CX-3. Lo avevo abbandonato a Stoccolma
nell’85 senza alcun riguardo. Dopo alcuni anni, però, mi pentii amaramente di
quello che avevo fatto e cercai di recuperarlo: troppo tardi. Allora cominciò
una ricerca frenetica che purtroppo anch’essa non portò a nulla: lo strumento
era ormai uscito di produzione da un pezzo e chi lo aveva se lo teneva stretto
poiché il CX-3 è un buon emulatore Hammond ed è maneggevolissimo e leggero. E
poi è stato IL PRIMO, se non altro. Infatti fu messo sul mercato nel 1979 ed è
tuttora ricercato e apprezzato dai collezionisti di tutto il mondo. Certo, il
leslie elettronico lascia molto a desiderare; incredibilmente, mancano sia il
vibrato che il riverbero, importanti per riprodurre alcuni suoni tipici; la
percussione non è eccelsa. In compenso c’è la possibilità di riprodurre e
regolare il “click” su ogni tasto, una vera finezza per quei tempi. Trovarlo era
diventata una questione di principio, una sfida contro me stesso. La sera del 25
settembre del ’97, assistendo a un concerto a Napoli, lo sentii suonare dal vivo
dal mio amico di lunghissima data Ernesto Vitolo che lo aveva collegato a un
vero Leslie, e l’effetto era ottimo. Passarono altri anni. Arriviamo al 2006.
Vengo a sapere che in un grande negozio di San Marino ce n’è uno, proprio della
metà degli Anni ‘80. Non è in perfetto stato, mancano ben tre drawbars e due
pulsantini… Non importa: spedisco i soldi e dopo pochi giorni mi arriva a casa a
Roma. Che emozione! Cominciai immediatamente a restaurarlo: sverniciatura della
parte in legno; quindi stucco, mordente e gommalacca passata a mano col tampone.
Poi per la parte tecnica mi affidai naturalmente a Cesare Bernardini. Gli chiesi
di apportare alcune modifiche, di enfatizzare la percussione e la distorsione.
Purtroppo i drawbars ed i pulsantini non si trovavano da nessuna parte: non li
aveva la Korg, non li avevano i privati, non si adattavano quelli di altre
tastiere… Intanto passavano i mesi. Che fare? Telefonai all’amico Michele Bon,
tastierista delle Orme. Lui è capace di smontare e rimontare un Hammond in pochi
giorni e di rifarlo ancora meglio dell’originale, un vero “mago”
dell’elettronica. Evviva, mi disse che aveva qualcosa che poteva andar bene per
il mio CX-3! Incontrai Michele il 12 ottobre 2006 in occasione di un concerto
delle Orme a Roma. Lui, persona di rara e preziosa gentilezza, si era ricordato
di portarmi i pezzi per il mio Korg. Certo, non erano quelli originali e
andavano adattati. Mentre io rimodellai con carta abrasiva, taglierino e
trielina le parti in plastica, ricreando anche la sequenza numerica da 1 a 8 sul
dorso dei drawbars, il “mitico” Bernardini creò i nuovi collegamenti elettrici e
montò le varie parti. Ancora qualche settimana di lavoro e finalmente riuscimmo
nella nostra impresa. Cominciai subito a portare con me in concerto il mio Korg,
finalmente funzionante. Nel dvd del Balletto di Bronzo “Live in Rome”,
distribuito in tutto il mondo proprio in questi giorni dalla Black Widow
(www.blackwidow.it), lo uso parecchio e gli sono stati dedicati anche dei bei
primi piani. Naturalmente non è da paragonare alle prestazioni dell’Hammond/Suzuki
XK-1, del Roland VK-8, del Korg CX-3 nuova serie e ancor più a quelle di
“mostri” come l’Hamichord e il KeyB (infatti quasi quasi ci farei un
pensierino…). Per non parlare dello strumento sommo e insuperabile, The Real
Thing, cioè l’Hammond. Ma la storia personale e i “legami affettivi”, signori,
dove li mettiamo?
Gianni Leone - Giugno 2008
Roma, 2 Giugno 1972 - Il Racconto di Gianni Leone
Nella
storia del Balletto di Bronzo, Roma ha sempre avuto un ruolo importante,
se non addirittura fondamentale. Potrei raccontare decine e decine di aneddoti
incredibili, di retroscena mai rivelati prima, di fatti ed eventi “storici”.
La prima formazione del Balletto realizzò l’album “Sirio 2222”
proprio alla RCA, tanto per cominciare.........................click
per continuare
Inserzione su Ciao 2001
Tratto
dal settimanale Ciao 2001 del 1972
"Il 1° complesso in assoluto pubblicato in Europa in lingua
originale soprattutto per aver detto qualcosa di nuovo nel campo della musica d'avanguardia"
Batteria
Storica
Alcune
curiosità sulla
batteria storica (Ludwig) del Balletto di Bronzo
Il
disegno sulla grancassa fu eseguito a mano da Julie
Scott la
sorella dell'organista dei Beggars Opera (mentre è curioso sapere che
il Mellotron dei Beggars Opera fu venduto alla PFM per
un milione e mezzo di Lire).
A
lato spicca la bandiera Svedese, attuale paese di residenza di alcuni elementi del gruppo storico.
Un
vero peccato che questa batteria sia andata persa presumibilmente tra gli
oggetti smarriti delle FS, visto che il gruppo non si occupò mai più del suo
recupero in seguito ad una spedizione ferroviaria.
Gianni Leone parla di Demetrio Stratos
Tratto dal libro "Rock progressivo italiano" di Francesco Mirenzi Vol II
- Op. Cit.
Ricordo un solo incontro. Eravamo nella sala di registrazione, degli studi della Polygram. Dove registrammo
"Ys" (Polydor, 1972). A Milano in Piazza Cavour. Ci trovammo un pomeriggio accanto a un pianoforte. Suonammo un po' io, un po' lui. Non so
perché fosse lì. C'erano anche altri musicisti. Parlammo del missaggio di
"Ys". Era
interessato alle nuove direzioni musicali. Ancora non erano nati nemmeno gli Area. Era sicuramente un cantante molto dotato, innovativo, all'avanguardia, particolare. Poteva risultare, al primo ascolto
incomprensibile, difficile. Aveva uno stile un po' ostico. Probabilmente gli anni hanno dimostrato che quelle cose sembravano estreme allora perché erano in anticipo con i tempi. Decisamente più interessante come cantante che come
tastierista.
Il
Balletto di Bronzo su Carosello
Tra
il 1969 e il 1971 gruppi quali La Verde Stagione, la Formula Tre, i Circus 2000
ed Il Balletto di Bronzo hanno realizzato degli spot pubblicitari per la
Coca Cola.
Materiale
dai concerti italiani:
Roma
16 Dicembre 1995 - Palladium |
|
Una piacevole
sorpresa per tutti gli appassionati del rock progressivo. Si è ricostituito
il leggendario gruppo del Balletto di Bronzo, assente da circa un
ventennio dall scene, famoso soprattutto per un loro L.P. "Ys",
autentico caposaldo del progressive italiano. Dei vecchi componenti è
rimasto solo il tastierista Gianni Leone - gli altri due musicisti sono ormai da
molti anni in Svezia e curano una famosa sala di incisione.
Sono presenti
molti brani del passato, tratti anche dai lavori solistici di Gianni Leone
("Incubo E Succubo", "La discesa nel cervello"
pubblicati sotto lo pseudonimo di Leo Nero) che supportato da una potente
e solida base ritmica, è il protagonista, con le sue tastiere , della
miscela sonora. Ci sono anche brani nuovi, che saranno presenti nel CD di
prossima uscita come "Tastiere Isteriche" o "Optical Surf
Beat" eseguita con il mitico organo Farfisa - presentato con grande
orgoglio da Leone - che ci riporta alle atmosfere del rock anni '70. Offre
anche alcuni curiosi siparietti, dappirma timbrando le mani e il viso
degli spettatori con la stampa Balletto di Bronzo, poi, quando i fumogeni
di scenografia avevano, un po' troppo abbondantemente, ha interrotto la
canzone urlando: "il fumo uccide anche i musicisti", suscitando
l'ilarità della sala. Ma il momento topico del concerto è stato la
riproposta di gran parte della suite di "Ys"
("Introduzione", "Primo, Secondo, Terzo Incontro),
ricordato anche con diapositive dell'epoca proiettate in sala, nelle quali
un diciassettenne Leone sfoggiava una lunghissima e biondissima
capigliatura. Alla fine del concerto un'altra nuova canzone "Love In
the Kitchen", un solo alle tastiere che offre la novità di un
approccio meno nervoso, più disteso con un maggiore respiro rispetto agli
altri brani del concerto, sempre carichi di note e di veloci peripezie
pianistiche.
|
Terni,
5° Festival di TERNI |
|
A Terni l'attesissima
esibizione si è imperniata principalmente sulla riproduzione integrale di
YS, l'album del "mito" del BdB. Serata mitica, con
brividi anche durante l'esecuzione di un paio di brani degli album solo di
Gianni, o anche di un di un pezzo nuovo |
Villaggio
del Foro Italico - ROMA - 20 Giugno (1996) |
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Balletto di Bronzo dark
progressive
brani originali, uno dei
gruppi di punta degli anni '70, il loro album del 1972, "YS"
(Polydor) è uno dei più collezionati internazionalmente. Riformato nel
1995, dimostra come il genio tastieristico di Gianni Leone non sia affatto
appannato dal trascorrere del tempo, tecnicamente degno di Keith Emerson,
Rick Wakeman o Kerry Minnear dei Gentle Giant. Un gruppo che ha scritto la
storia degli anni 70. |
Festival
"Progressivamente" - Settembre 1996 |
|
La formazione ha
espresso il set più avanguardistico della manifestazione. Le cose
migliori si sono rilevate quelle di "YS" rivisitate in chiave
modernissima: intrecci affascinanti, atmosfere cupe ed inquietanti seguite
da lunghe sequenze ipnotizzanti. La tensione saliva alle stelle: il
pubblico era inchiodato alle sedie.
"Il Balletto di Bronzo in
azione! E' stato forse il concerto più interessante ed inquietante di
tutta la rassegna." |
Roma,29
Novembre 2001 - Alpheus
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Locandina
HOT LICK PRODUCTION presenta
TASTIERE YS-TERICHE
DARK PROG METAL DAY con
ARSNOVA (dark-rock)
presentazione nuovo cd
ANDROID DOMINA
KEIKO KUMAGAI tastiere
AKIKO TAKAHASHI batteria, violino
MIKA tastiere, violino
BALLETTO DI BRONZO (rock progressive)
GIANNI LEONE tastiere e voce
ALESSANDRO CORSI basso
RICCARDO SPILLI batteria
GRUPPI SPALLA:
PRESENCE (rock sinfonico) - EQUISETI (metal progressive), PRELUDIUM (cover PFM e Banco), TERRE DIFFERENTI
(prog. gotico), ANTIGONE (prog. metal)
Negli anni '70 fiorì la più prolifica ramificazione del rock, formule complesse e virtuosismo con una lettura progressiva delle tradizioni europee e non solo (barocco, rinascimentale, neoclassicismo, gotico) nel caso del rock progressivo in Italia sull'onda inglese e americana
(Kim Crimson, Gong, Emerson Lake & Palmer) ci furono gruppi di qualità indiscutibile: Banco Mutuo Soccorso,
PFM, Orme, Perigeo, Balletto di Bronzo e molte altre formazioni. Il rock progressivo in oltre vent'anni di storia si è confermato ed evoluto in tante "ramificazioni" rock sinfonico, elettronico,
prog-metal, brutal-metal, dark-rock per citarne alcune espressioni.
L'intera manifestazione che si svolgerà all'Alpheus il 29 novembre ruota attorno alla presenza delle Keyboards suonate in stili diversi, uno degli strumenti madre del rock progressive. Il titolo dell'evento nel caso specifico TASTIERE YS-TERICHE è un omaggio a Gianni Leone mitico tastierista del BALLETTO DI BRONZO. L'intento del DARK PROG METAL DAY è quello di vivere e rivivere questo cammino musicale con due formazioni che rappresentano ad oggi la nascita e l'evoluzione del fenomeno metal: IL BALLETTO DI BRONZO e
ARSNOVA. Gruppi spalla alcune delle formazioni più interessanti del panorama italiano del rock progressive.
Leone
Pensiero:
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Roma,29
Luglio 2003 - Foro Italico - Progressivamente Rock |
|
Set
List del concerto di Gianni Leone
1)
Third Uncle (Eno)
2) Bag Lady (Todd Rundgren )
3) Lucky Guy (Todd Rundgren)
4) Inedito n.°1
5) Nevermore (Queen)
6) Baby's on fire (Eno)
7) Medley all'Hammond (Citazioni di ELP e Brian Auger)
8) Inedito n.°2
9) Frammenti di YS
10) Napoli sotteranea
11) Rondò
12) Finale
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Per
alcune recensioni di concerti all'estero leggi
BdB nel Mondo
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